Finito e infinito
        Ancora un'ultima riflessione prima di abbandonare il tema della biblioteca di Babele.
        Per prima cosa, è utile introdurre l’ausilio di un “bibliotecario onnisciente”,
        capace cioè di trovare la “versione vera” di ogni libro che ci interessa consultare.
        Certo che un simile individuo, poiché è in grado di localizzare qualsiasi libro
        e riconoscere le “versioni vere” tra le innumerevoli errate deve essere veramente
        onnisciente e in grado di rispondere a qualsiasi nostra domanda anche senza cercare
        fisicamente il libro. Ma a noi interessa l’idea che “da qualche parte il libro esiste”
        e ci libera dalla difficoltà concreta di trovare e riconoscere “il libro giusto”.
    
        A questo punto, immaginiamo di avere la nostra biblioteca di Babele nella versione
        di Borges come insieme di libri di 410 pagine e composta da tutte le possibili combinazioni
        di 25 caratteri diversi (per mia comodità, uso le 21 lettere dell’alfabeto italiano,
        più l’accento, la virgola, il punto e lo spazio). Allora da qualche parte esiste
        un libro che inizia pressappoco in questo modo:
    
        «ogni numero reale puo’ essere espresso come sequenza infinita di cifre, con una
        virgola che separa la parte intera dalla parte decimale, che e’ infinita. ad esempio,
        per descrivere il numero pi greco, abbiamo una parte intera che e’ il tre iniziale,
        e poi una parte decimale infinita che prosegue con uno quattro uno eccetera. questo
        sviluppo decimale e’ espresso in questo modo se si usano i numeri in base dieci,
        ma se invece si usano dei numeri in base due come nel sistema binario dei computer,
        si avra’ uno sviluppo infinito di zero e uno, dove la parte intera, invece che con
        il numero tre, sara’ rappresentata con una coppia di uno, cioe’ la rappresentazione
        binaria del numero tre. poiche’ nella nostra biblioteca abbiamo a disposizione venticinque
        simboli diversi, potremmo adoperare un sistema a base venticinque invece di uno
        a base dieci, e poi trascrivere direttamente il numero pi greco come sequenza di
        venticinque simboli. se impostiamo la lettera ‘a’ come uno, la lettera ‘b’ come
        due e cosi’ via, ricalcolando il numero pi greco con questo sistema numerico otterremo
        una sequenza infinita di simboli il cui simbolo iniziale e’ la lettera ‘c’, che
        corrisponde al numero tre, e poi una sequenza infinita costituita da un’alternarsi
        di tutti i venticinque simboli, cosi’ come in base dieci lo sviluppo di pi greco
        e’ costituito da una sequenza infinita che usa i dieci simboli da zero a nove. poiche’
        il numero pi greco e’ trascendente, non puo’ terminare con una infinita ripetizione
        uguale di cifre fisse, ma continuera’ all’infinito a presentare sequenze diverse
        di cifre. bene, da qualche parte di questa infinita biblioteca, chiedere al bibliotecario
        dove, c’e’ un libro che inizia con la lettera ‘c’ e prosegue con una combinazione
        di lettere che corrisponde allo sviluppo di pi greco fino alla quattrocentonovesima
        cifra decimale in base venticinque. per il libro successivo che continua lo sviluppo
        in base venticinque, chiedere al bibliotecario. esiste una sequenza infinita dei
        libri della biblioteca che corrisponde all’infinito sviluppo di pi greco in base
        venticinque. occasionalmente i caratteri usati formano delle parole di senso compiuto,
        ma questo non e’ che un mero accidente, poiche’ il ‘vero significato’ del libro
        e’ il calcolo dello sviluppo di pi greco. ma questo calcolo e’ infinito, e dunque
        presto o tardi richiedera’ l’intera biblioteca per essere espresso, e poi, forzatamente,
        richiedera’ di selezionare nuovamente, infinite volte, di nuovo gli stessi libri,
        ma in ordine sempre diverso, e prosegue all’infinito. anche questo stesso libro,
        interpretato adesso come un libro che descrive questa particolare caratteristica
        della biblioteca e del numero pi greco, verra’ di nuovo consultato infinite volte
        in questa infinita ricerca dello sviluppo infinito di pi greco, ma dovra’ essere
        allora interpretato come insieme di venticinque simboli, che rappresentano il valore
        di un tratto dell’infinita sequenza dello sviluppo di pi greco».
    
        Questo esempio ci fa capire come fa la biblioteca, che è di dimensioni finite, a
        contenere delle informazioni infinite. Ogni libro può essere interpretato in infiniti
        modi diversi. Il discorso fatto per pi greco vale per tutti i numeri reali che non
        siano semplici frazioni, ma anche limitandoci al solo numero pi greco, ogni singolo
        libro può essere interpretato in modo diverso infinite volte, poiché corrisponderà
        alla codifica di infinite parti diverse nello sviluppo infinito dei decimali di
        pi greco. È vero che i simboli dei caratteri che riempiono le pagine dei libri sono
        interpretati in modo "non ortodosso" rispetto alla codifica originaria, ma poiché
        la biblioteca contiene in sé stessa anche la spiegazione della nuova codifica (fatta
        usando i significati dei simboli della codifica originaria), a me sembra che il
        nuovo uso dei simboli risulti ugualmente legittimo. A questo proposito, vorrei far
        notare che anche il libro citato nel racconto di Borges, composto unicamente dalla
        continua ripetizione delle tre lettere MCV, acquista comunque un senso usando l'escamotage
        della codifica di pi greco.
    
        Nel suo libro "L'infinito", John Barrow riporta che Carl Sagan ha scritto un racconto
        di fantascienza intitolato "Contact" in cui immaginava che vi fosse un messaggio
        nascosto in profondità nello sviluppo dcimale di pi greco. Io non ho letto il racconto,
        ma come abbiamo visto, è certo che ci sia. C'è tutta la biblioteca di Babele nascosta
        laggiù, da qualche parte, nelle sue profondità. Ma il problema è quello solito:
        trovare il modo di decifrare il messaggio e distinguere il "messaggio vero" da tutte
        le copie false che però gli somigliano moltissimo. Per concludere il nostro vasto
        peregrinare nella biblioteca di Babele, posso adesso sperare che possiate essere
        convinti dalle mie parole se vi dico che il famoso libro "compendio perfetto di
        tutti gli altri", che ha reso il bibliotecario che l'ha trovato "simile a un dio",
        anch'io l'ho trovato, e vi posso dire che in esso si annullano tutte le (quasi)
        infinite variazioni di tutti gli altri libri, raggiungendo la sintesi e la perfezione
        nella purezza delle sue 410 pagine completamente riempite dal solo carattere tipografico
        che rappresenta lo spazio.
    
        Frammenti video:
    
        Finito
            e infinito (file wmv di 8'25" ~22MB)